L’Ici è uscito dalla porta e potrebbe tornare dalla finestra. Con il federalismo fiscale viene ridato ai comuni il potere di “imposizione fiscale su immobili e territorio”, come ha annunciato il ministro Giulio Tremonti ieri. Cosa significa? E’ probabile che verrà istituita una nuova imposta, l’Imu (imposta municipale unica) e al suo interno ogni comune potrebbe decidere se reintrodurre o meno il caro vecchio Ici, l’imposta sulla casa che, per le prime case, venne tolta nel 2008 al momento dell’insediamento del quarto governo Berlusconi. Governo e Tesoro smentiscono che la nuova imposta, l’Imu, possa essere un escamotage per far tornare l’Ici. Ma il dubbio rimane.
“Nei prossimi giorni, avendo lavorato in silenzio – ha detto ieri il ministro dell´Economia – presenteremo in Parlamento, oltre ai costi standard per la spesa sanitaria nelle Regioni, e oltre agli studi di settore da applicare su tutti i livelli di governo, la bozza del decreto-base del federalismo fiscale”. E lì dentro che, ha aggiunto Tremonti, c’è il “ritorno ai Comuni del potere fiscale nel loro comparto naturale di competenza: immobiliare e territoriale”. Tutti, subito, hanno pensato al ritorno dell’Ici. Le agenzie di stampa subito hanno battuto la notizia di un ritorno dell’Ici sulla prima casa. Ma in poche ore è arrivata la smentita, prima del ministro Roberto Calderoli “l’Ici non c’entra nulla” e poi del Tesoro: “E’ in assoluto escluso il ritorno dell’Ici -si legge in una nota – tanto di più sulla prima casa”.
Il giallo però rimane, perché le parole proferite da Tremonti (“ritorno ai comuni dell’imposizione fiscale su immobili e territorio”) e le smentite successive sono in contraddizione. O meglio, da via Venti settembre assicurano che queste “imposizioni fiscali” non significheranno l’introduzione di una nuova Ici ma, più probabilmente, l’accorpamento di imposte che oggi sono spezzettate, come quella di registro o sui rifiuti, oltre naturalmente alle tasse sugli immobili. Invece di diverse imposte ce ne sarebbe una cumulativa, la Imu. Il punto è: al suo interno ci sarà anche la tassa sulla casa o no?
“Se si parla di immobili – commenta Enrico Morando del Pd – è difficile parlare di altro se non di Ici. Magari stanno pensando a una riorganizzazione della tassa, il che non sarebbe una cattiva idea. Prodi l’aveva tolta per la prima casa ma in base al valore dell’immobile. Berlusconi l’ha tolta per tutti, ma con la crisi che morde bisogna far pagare chi ha di più. Proprio ieri la Gran Bretagna ha aumentato il prelievo sui capital gain al 28%, altro che il nostro 12″.
23 giugno 2010 | 09:58 Letto 88218 volte
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TAG: calderoli, comuni, enrico morando, federalismo, federalismo fiscale, giulio tremonti, ici, imu, pd, roberto calderoli, silvio berlusconi, tassa casa
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La fortuna e il successo di Silvio Berlusconi sono il prodotto non tanto delle sue scelte politiche e delle realizzazioni dei suoi governi – fin qui piuttosto mediocri e inconcludenti – ma di un’opera gigantesca e ormai quasi ventennale di propaganda e manipolazione dell’informazione, costruite grazie alla gestione spregiudicata dei canali televisivi di cui è proprietario o controllore politico. Circostanze che in nessun altro paese democratico sono possibili e neppure immaginabili, e che qua in Italia consentono al Cavaliere di mantenere alti livelli di fiducia e popolarità nonostante il fallimento delle politiche dell’esecutivo.
sono totalmente daccordo con maurizio. la megalomania di berlusconi e il servilismo del suo esecutivo, ha portato l’italia sempre più in basso, e, buona parte degli italiani non sen’è accorta.
Una cosa è sicura ,non la pagherò!!!
BASTA!!!
soliti raggiri, giusto quello che dice maurizio, ma la sinistra dovè?